Fai da te

Come effettuare la manutenzione del prato

Chiunque sia riuscito a realizzare il sogno di abitare in una casa dotata di un bel giardino, dovrà poi prendersene cura e fare in modo che resti sempre verde e rigoglioso, soprattutto dopo i freddi mesi invernali. Realizzarlo non è stato uno scherzo, ha richiesto impegno e magari anche una certa spesa. Sarebbe davvero un peccato vanificare tutti gli sforzi non praticando una manutenzione adeguata, anno dopo anno. Su www.atuttogiardino.it puoi trovare alcuni consigli che possono rivelarsi utili per chiunque voglia prendersi cura del proprio prato di casa. Di seguito ti suggeriamo alcune tecniche.

Il primo taglio d’erba dopo l’inverno

Una volta trascorso l’inverno, il primo taglio dell’erba dovrebbe essere effettuato lasciando l’altezza di sfalcio piuttosto alta, per poi successivamente scendere a 2,5 o 3 cm. Così facendo, l’erba ha modo e tempo per diventare di nuovo più forte e folta, mentre invece accorciarla subito in maniera eccessiva rischierebbe di sortire l’effetto opposto.

Si consiglia di effettuare questo primo taglio post-invernale raccogliendo l’erba rimossa e non praticando il cosiddetto mulching (si dice così quando i fili d’erba sminuzzati non vengono raccolti, ma rilasciati sul prato stesso).

L’arieggiatura o defeltramento

Una volta effettuati alcuni tagli con tecnica mulching, sul manto erboso si accumulerà inevitabilmente uno strato composto da fili d’erba tagliati, fogliame e altro. Questo strato, detto feltro, è utilissimo per certi versi, ma a lungo andare potrebbe diventare troppo spesso e potrebbe impedire alla pioggia di penetrare bene nel terreno, così come non lascerebbe passare l’aria o il concime.

In pratica, uno strato eccessivo rischierebbe di soffocare il prato, ed è per questo che verso marzo/aprile, oppure anche dopo l’estate, è sempre bene effettuare una pulizia più accurata. Questa operazione di rimozione dell’eccesso si chiama arieggiatura o defeltramento e può essere eseguita anche con un semplice rastrello.

La carotatura e la sabbiatura

Abbiamo visto che, con una semplice operazione come il defeltramento, in qualche modo è già possibile arieggiare il terreno. L’arieggiatura vera e propria, in realtà, avviene tramite la cosiddetta carotatura.

Si tratta, in pratica, di formare dei fori nel suolo profondi circa 7 cm, come se fossero tanti vuoti rimasti dopo aver raccolto appunto delle carote (ecco il perché del nome). In questo modo si formano degli spazi nel terreno che favoriscono il passaggio dell’ossigeno e dell’acqua ed agevolano la corretta crescita delle radici verso il basso.

Munirsi di una macchina carotatrice è, pertanto, molto utile per mantenere in salute il prato. Anche questa operazione di solito viene svolta ad inizio primavera e prima dell’autunno.

Dopo aver eseguito la carotatura, si può eventualmente procedere con la sabbiatura, tramite apposito spandi-sabbia (silicea), allo scopo di integrare i vuoti lasciati nel terreno.

Riseminare il prato, irrigarlo e concimarlo

Dopo queste importanti operazioni, si può procedere con la risemina. A dire il vero, la si può effettuare contestualmente alla sabbiatura, per garantire ai semi maggiore protezione e la possibilità di germogliare meglio.

A questo punto è bene concimare il manto erboso, magari con un apposito strumento a lavorazione rotativa, e procedere con un’irrigazione frequente (ogni due o tre giorni circa) che favorisca la crescita rigogliosa dei nuovi fili d’erba.

Insomma, con un po’ di accorgimenti, una buona attrezzatura e tanta passione, avere un bel prato sempre curato non è difficile e può dare tante soddisfazioni!

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