Le nostre città e gli edifici che le caratterizzano, non sempre sembrano disegnati a misura d’uomo. Concetti come comodità e accessibilità cambiano e si evolvono nel tempo e bisogna sicuramente tenerne debitamente conto.
L’eliminazione delle barriere architettoniche non è un obbiettivo facile da raggiungere, ma diverse normative, oltre alla sensibilità comune, si stanno ormai da tempo muovendo nella giusta direzione per, quantomeno, cercare di limitarle al minimo.
Oggi la norma prevede ad esempio l’obbligo di installare ascensori nelle strutture con più di tre livelli (o piani) fuori terra. Affinché questi elevatori si rivelino però concretamente utili, in particolare per chi ne ha maggiore bisogno, ovvero persone con ridotta mobilità, gli stessi dovranno avere specifiche caratteristiche, in particolare quali sono le dimensioni corrette, affinché, ad esempio chi è in carrozzina possa accedere e fruire dell’ascensore senza problemi?
Gli ascensori per disabili permettono di garantire il diritto alla mobilità ad una fetta molto più ampia di popolazione e la vigente normativa in materia precisa come debbano garantire la massima facilità di movimento e trasporto, ma cosa significa questo nello specifico?
Le caratteristiche strutturali di questi ascensori devono essere ben definite. Nel caso di nuove costruzioni destinate ad uso non residenziale, si dovrà prevedere, fin dal progetto iniziale, la presenza di ascensori con dimensioni minime per la cabina, fissate a 140×110 cm e con porte di almeno 80 cm di larghezza, mentre per quanto riguarda lo spazio libero antistante la cabina dovrà essere di minimo 150×150 cm, per garantire l’accesso alla stessa.
Nel caso invece di edifici di nuova costruzione ad uso residenziale, le dimensioni minime previste per le cabine degli ascensori sono di 130×95 cm e restano invariate quelle per luce delle porte e spazio libero antistante.
Oltre alle nuove costruzioni è interessante sapere anche quanto è previsto per l’adeguamento di edifici già esistenti, in questo caso le misure di riferimento saranno leggermente inferiori, ovvero: 120×80 cm di larghezza, luce delle porte minimo di 75 cm e spazio antistante la cabina minimo di 140×140 cm.
In commercio si trovano oggi un’ampia gamma di modelli di ascensori per disabili che rispettano rigorosamente le indicazioni di legge e che in alcuni casi non necessitano di significativi interventi di modifica strutturale dell’edificio che andrà ad ospitarli. Non ci sono quindi scuse per non adeguarsi, andando ad abbattere considerevolmente le barriere architettoniche, non solo per i disabili, ma per anziani e varie altre categorie di persone.
Un ascensore inoltre migliora la fruizione dell’edificio a chiunque, aumentandone anche il valore. Tutte ottime ragioni per prevederne l’installazione. Il problema infatti oggi, spesso non è certo relativo alle nuove costruzioni, ma all’adeguamento, spesso complesso, del patrimonio immobiliare esistente. Oltre a questioni di budget, molto c’è da fare sul fronte della mentalità. Per fortuna la sensibilità sul tema è in aumento, ma è innegabile che tanto resti da fare e che alcune resistenze permangano.